Diversity management: come crea valore per le aziende

Attuare delle politiche di inclusione sociale è ormai fondamentale per qualsiasi azienda e, a tal fine, ogni azione intrapresa deve essere studiata nei minimi dettagli. 


Affrontare i temi relativi ad inclusione e promozione della diversità, e sviluppare dei progetti in merito, declinandoli nella maniera corretta, può essere complesso e, senza gli strumenti adeguati e l’intervento di persone specializzate, si corre il rischio di urtare la sensibilità dei propri collaboratori, non riuscendo nell’intento.


Per evitare che sorgano queste criticità, ad esempio, una soluzione si può trovare nello sviluppo di progetti formativi con lo scopo di coinvolgere tutti i dipendenti, formando gli stessi in materia e creando una cultura aziendale più inclusiva. 


Ecco perché è importante provvedere alla predisposizione di un'area destinata all'attuazione e supervisione di tali iniziative: il diversity management. Questo rappresenta l’insieme di azioni e progetti volti alla creazione di un ambiente lavorativo inclusivo.


Diversity management: cos’è e perché crea valore per il business


Le attività del diversity management stanno diventando essenziali per lo sviluppo di un’azienda perché strettamente connesse ai processi chiave di quest’ultima.


Il diversity management è stato così definito dall’Unione Europea: “Lo sviluppo attivo e cosciente di un processo manageriale lungimirante, orientato al valore, strategico e comunicativo, di accettazione delle differenze e uso di alcune differenze e somiglianze come un potenziale dell’organizzazione, un processo che crea valore aggiunto per l’impresa.”. 


Le tipologie di diversità possono essere suddivise in due categorie specifiche: le diversità primarie e le diversità secondarie. Le prime racchiudono genere, età, etnia, religione e tutte le caratteristiche che costituiscono il patrimonio innato di un individuo. Le seconde consistono nelle diversità che l’individuo può acquisire nel tempo, e, in quanto tali, sono modificabili. Possono essere il percorso professionale, l’esperienza, il reddito, e così via. 


Fare tesoro di tutte le diversità presenti in azienda può rappresentare per questa una grande occasione per generare valore. D’altro canto, non valorizzarle può causare delle criticità che si traducono, inevitabilmente, in una scarsa efficienza ed efficacia dei processi aziendali,  influendo negativamente sugli output prodotti.


La figura del diversity manager


Avere delle figure specializzate che si occupino della progettazione e dello sviluppo di iniziative col fine di promuovere le diversità, rappresenta un valore aggiunto e consente alle aziende di fare affidamento su una figura che sia competente in materia, evitando di incappare in errori talvolta grossolani. Il diversity manager, nello specifico, è il professionista dell’area HR che si occupa dell’applicazione e della supervisione delle politiche inclusive in azienda. Tale figura sta diventando sempre più indispensabile per ogni azienda. Il suo compito è assicurarsi che l’integrazione dei dipendenti e la valorizzazione delle diversità vada a buon fine e che si crei un ambiente ben predisposto ad accogliere le diversità, in modo che ognuno si senta libero di esprimere serenamente la proprie peculiarità. Ciò consente ai dipendenti di lavorare al massimo delle proprie potenzialità, portando notevoli benefici all’impresa che decide di compiere questo passo in avanti.


Alcuni dati sul tema


Se in precedenza le aziende, durante il processo di selezione del personale, erano più orientate al rispetto di un modello di lavoratore canonico, col fine di creare degli ambienti di lavoro omogenei, attualmente stanno cercando di evolversi e spostarsi verso contesti più eterogenei.


Questo a causa dei cambiamenti demografici, della diversificazione del mercato e della clientela e delle nuove modalità di lavoro che si stanno diffondendo progressivamente. Tali elementi stanno mettendo in evidenza quanto la diversità sia, in effetti, una ricchezza, e non un ostacolo da aggirare.


Osservando i dati della ricerca “Employer Brand Research” del 2022, emerge che la promozione e valorizzazione della diversità costituisce uno dei parametri più importanti per la scelta dell’azienda da parte dei potenziali dipendenti. Tale studio ha coinvolto 163.000 partecipanti provenienti da 31 stati a livello mondiale. Di questi, 6.590 sono stati quelli provenienti dall’Italia, la maggior parte dei quali è stata rappresentata da giovani talenti. Questi ultimi, elementi chiave per le aziende che vogliano crescere e innovarsi al giorno d’oggi, hanno dichiarato di ricercare nelle imprese una maggiore attenzione verso la diversità e l’inclusione, insieme ad un clima di lavoro sereno e a delle prospettive concrete di crescita professionale.

Questi dati denotano, ancora una volta, quanto sia importante introdurre in azienda delle politiche sul tema.


Benefici del diversity management 


Grazie a degli studi condotti da diverse aziende, sono stati individuati 6 benefici specifici, ottenuti dalle aziende che riconoscono il valore della diversità e che, proprio in virtù di questa, hanno costruito una leadership diversificata per età, genere, etnia, estrazione sociale e tante altre. 


Valorizzare la diversità, infatti, accelera notevolmente la crescita delle aziende. I dati dimostrano come i business che investono sulla diversity & inclusion abbiano una crescita maggiore del 23% rispetto alle aziende che non vengono percepite da clienti e altri stakeholders come inclusive.


Ecco i principali benefici che si possono ottenere da politiche inclusive corrette:


  • maggiori capacità innovative, grazie alla presenza di menti diversificate;
  • maggiori attitudini alla percezione e gestione dei rischi;
  • aumento dell'attrattività lavorativa dell’azienda per i millenials e maggiore coinvolgimento e fidelizzazione degli stessi sia in quanto dipendenti, sia in quanto clienti; 
  • miglioramento delle capacità decisionali per la gestione delle situazioni più complesse;
  • triplicazione dei flussi di cassa, grazie ad una leadership più inclusiva.


Norme e certificazioni su diversity & inclusion


Come la sostenibilità e altri valori aziendali, anche quelli legati alla promozione della diversità e all’inclusione possono essere in qualche modo misurabili, per certificare in che direzione stia andando l’azienda. Il fine ultimo, oltre ad attestare la concretezza di determinate iniziative, è quello di garantire continuità alle iniziative stesse, per evitare che queste siano solamente utilizzate come meri strumenti di washing aziendale. 


Esistono dunque degli strumenti quali il codice delle Pari Opportunità, la norma ISO 30415 e la PdR UNI 125:2022. Quest’ultima prevede proprio l’adozione di particolari KPI utili allo scopo.


Le normative UNI e ISO, ad esempio, espongono dei modelli di riferimento che le aziende possono seguire per introdurre le corrette politiche di diversity & inclusion in azienda. La norma ISO 30415, nello specifico, è la prima norma riferita all’ambito della diversità e dell’inclusione e tratta interventi relativi alle diverse aree aziendali. Non si sofferma solo sull’area HR, ma abbraccia altre funzioni che vanno dal marketing alla comunicazione.


La PdR UNI 125:2022 è stata pubblicata invece il 16 marzo 2022 e si riferisce alla parità di genere. Definisce un modello gestionale che garantisca l’uguaglianza di genere, con precisi KPI volti alla misurazione del livello di parità di genere presente in azienda. Prevede, inoltre, l’intervento di terze parti per la certificazione del rispetto dei requisiti e del raggiungimento dei KPI riportati. Tale certificazione offre alle aziende l’accesso ad importanti premialità e sgravi fiscali. 


Le norme e le certificazioni possono costituire un valido supporto nell’attuazione di un corretto diversity management in azienda. 


L’importanza del diversity management


La promozione delle diversità può dare il via ad un processo di cambiamento importante all’interno di un’azienda. Questo potrebbe incontrare le resistenze del personale, ma, attuando le politiche giuste e formando correttamente i propri dipendenti, i risultati che ne derivano sono di gran lunga più soddisfacenti, come dimostrato dai dati riportati. Iniziative volte alla diversity & inclusion consentono di creare un ambiente lavorativo più sano e produttivo. Prestare maggiore attenzione a queste tematiche è, inoltre, fondamentale sia dal punto di vista etico, sia dal punto di vista organizzativo, per mantenere alta la propria competitività. 


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