Innovation Manager: porta davvero benefici alle aziende?

La maggior parte delle aziende, in questi ultimi anni, si è trovata a fronteggiare un processo estremamente rapido e dinamico, alle quali nessuno può sottrarsi: la digitalizzazione.


Sentiamo infatti molto spesso parlare di innovazione tecnologica, oppure di digital transformation o, ancora, di digitalizzazione dei processi. Si tratta di dinamiche estremamente rapide che mutano, inevitabilmente, il modo di lavorare delle PMI.


Nonostante in Italia si stia facendo strada più lentamente rispetto al resto d’Europa, le PMI hanno iniziato a comprendere l’importanza di innovare la propria azienda. Esistono però ancora tante aziende che sottovalutano l’impatto della digitalizzazione in corso, mantenendo antiquati metodi manageriali.


Un’azienda innovativa è sicuramente più capace di essere competitiva rispetto a quelle ben lontane dalla digitalizzazione, e ciò la rende più appetibile agli occhi dei potenziali clienti, ma anche più attrattiva per giovani talenti.  


Per i motivi sopra esposti nasce per le imprese l’esigenza di affidarsi a delle nuove figure, capaci di coordinare e gestire il cambiamento digitale, come la recente figura dell’Innovation manager. Questa, negli ultimi anni, sta riscuotendo in Italia un notevole successo. 


Innovation Manager: chi è e di cosa si occupa


La figura professionale dell’Innovation Manager può essere definita come un professionista, specializzato in processi e con esperienza in digital transformation, che fornisce il suo supporto alle imprese, accompagnandole durante il percorso di digitalizzazione, innovando i processi esistenti e, di conseguenza, incrementando la competitività dell’azienda sul mercato. 


L’Innovation manager, in primo luogo, svolge un’analisi dei processi interni e del contesto di mercato in cui l’azienda opera, per comprendere i bisogni della stessa e le aree di miglioramento. Si occupa della selezione dei partner con cui l’azienda potrebbe potenzialmente collaborare, con lo scopo di incentivare la crescita dell’azienda stessa. Introduce poi le nuove tecnologie all’interno dei processi e si occupa di valutare i progetti già avviati in azienda.


Il manager dell’innovazione si deve occupare inoltre di formare adeguatamente i dipendenti sui futuri cambiamenti, introducendo una cultura dell’innovazione tra tutti i collaboratori dell’azienda.


Oltre a questi compiti, l’innovation manager può affiancare il manager dell’azienda per lo svolgimento di altre attività manageriali come l’analisi dello stato aziendale corrente, l’analisi dei risultati e dei KPI, la scelta di nuovi sistemi digitali e l’introduzione di nuove metodologie operative.


Il ruolo dell’Innovation Manager può essere ricoperto anche da consulenti aziendali con esperienza in scelte strategiche orientate verso l’innovazione, con un’attenzione particolare verso nuove tecnologie digitali ed evoluzione dei modelli di business.



Le differenti tipologie di innovazione 


Si può suddividere l’innovazione in cinque diverse categorie, per distinguerne le tipologie esistenti: introduzione di nuovi beni, introduzione di nuove metodologie di produzione, creazione di nuove forme di organizzazione, apertura verso nuove fonti approvvigionamento e sfruttamento di nuovi mercati.


Questa distinzione, la quale fu elaborata dall’economista Joseph Schumpeter, attualmente trova la sua corrispondenza nell’innovazione del prodotto e/o servizio, l’innovazione di processo e quella di sistema o organizzativa.


L’innovazione del prodotto e/o servizio consiste nella creazione e nel lancio di nuovi prodotti e/o servizi, e nelle azioni necessarie per il miglioramento di quelli già esistenti. Ciò fa in modo che sia i nuovi prodotti che quelli esistenti, con le innovazioni apportate, siano in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei propri clienti.


L’innovazione di processo è l’innovazione del processo produttivo. Tale tipologia riguarda i miglioramenti adottati dall’ufficio acquisti al post-vendita, i quali permettono di aumentare la produttività dell’azienda, realizzare dei nuovi prodotti e, allo stesso tempo, ridurre gli sprechi. 


I cambiamenti della struttura organizzativa aziendale rientrano nell’innovazione di sistema, o organizzativa. Sono finalizzati ad un’ottimizzazione dell’organizzazione e quindi dei ruoli presenti all’interno dell’azienda.


I vantaggi che un Innovation Manager porta all’azienda


Innovare la propria azienda, attraverso la trasformazione digitale e la realizzazione di nuove strategie relative ai prodotti/servizi, oltre all’innovazione e ottimizzazione dei processi, è di vitale importanza per mantenere un’elevata competitività dell’azienda.


L’innovation management non è finalizzato all’innovazione in sé, ma ha come fine ultimo il miglioramento dell’azienda, dei suoi processi e dei suoi prodotti, il quale viene portato a termine applicando metodologie e strumenti d’avanguardia. Questi vengono introdotti seguendo la linea guida degli obiettivi aziendali prefissati, i quali verranno raggiunti più rapidamente e con minore spreco di risorse, grazie all’innovazione.


Una strategia di innovation management efficace prepara l’azienda alle trasformazioni del mercato e ai mutamenti del contesto, come ad esempio le scoperte tecnologiche, stando al passo con le evoluzioni di esigenze e bisogni dei propri clienti. Ciò permette all’azienda di costruire un’offerta che sia sempre su misura, distinguendosi dai competitors.


L’innovation manager deve anche possedere le qualità analitiche per saper introdurre e adeguare il cambiamento alle possibilità dell’impresa, riuscendo a superare le resistenze sia interne, sia esterne, per poi ottenere dei buoni e concreti risultati.


Una strategia di innovazione efficace porta notevoli vantaggi all’azienda, quali:



Come le aziende possono massimizzare le azioni dell’Innovation manager


In un contesto dinamico come quello attuale, nel quale i cambiamenti tecnologici sono all’ordine del giorno, l’Innovation Manager rappresenta una figura indispensabile per le aziende che desiderano stare al passo con i tempi e innovarsi.


Per far sì che l’introduzione di questa figura sia realmente efficace per l’azienda, si devono creare delle strutture apposite per affiancarlo e supportarlo nelle sue azioni.


Introdurre solamente la figura dell’Innovation manager nell’organigramma non è sufficiente, ma devono essere avviati dei percorsi concreti di cambiamento sia per quanto riguarda la cultura aziendale che per ciò che concerne i processi, per poter ottenere da questo ruolo il massimo dei risultati. 


Se l’imprenditore decide di introdurre la figura del manager dell’innovazione, deve essere anche pronto a mettere in discussione organigramma e processi della propria azienda, e osservarla da nuovi punti di vista. Essere propensi ai cambiamenti futuri evita che in azienda si diffondano sentimenti di avversione all’innovazione stessa, rendendo più arduo, e meno efficace, il compito dell’innovation manager.


È importante, inoltre, definire in primis gli obiettivi strategici dell’azienda, che permettano all’innovation manager di agire correttamente. Ciò consente di stabilire anche un budget che sia di supporto alle azioni future.




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