Innovazione e processi aziendali: quali sono i rischi e quali i risparmi in termini economici?

Portare l’innovazione tecnologica all’interno della propria azienda può facilmente rappresentare un’arma a doppio taglio. 

Infatti, avviare un cambiamento aziendale, di qualsiasi natura, comporta un lavoro di ottimizzazione su più fronti, dagli strumenti di lavoro all’organizzazione dell’azienda e alla distribuzione delle attività da portare a termine, fino alla formazione del personale. 

Lasciare indietro uno di questi punti può comportare dei disservizi e degli sprechi economici notevoli. 

Per evitare che si verifichino queste problematiche, portando delle perdite all’azienda, è necessario ottimizzare i processi aziendali, perché senza questi, qualsiasi cambiamento innovativo messo in atto non potrà andare a buon fine. 


La maggior parte degli imprenditori si concentra solo ed esclusivamente sulla produzione in sé, dimenticandosi dell’elemento portante dell’azienda: le persone. 


Questo accade perché è molto diffusa la convinzione che portare l’innovazione in un’azienda, ad esempio investendo su nuovi strumenti tecnologici, sia sufficiente a garantire il cambiamento. 

A causa della cultura aziendale italiana, che negli anni ha determinato la diffusione di un metodo di gestione aziendale con struttura verticale, si è portati a pensare che l’innovazione sia legata solo ai processi tecnologici e non ai processi che riguardano tutte le attività dei reparti e, quindi, delle persone.  


Cosa succede quando il personale che svolge le attività in azienda viene escluso dal percorso di cambiamento? Il processo di innovazione è destinato al fallimento, con una conseguente perdita delle risorse investite.


Vediamo un caso più nello specifico.


Tra gli anni ‘80 e ‘90, un’azienda nota, decise di avviare il processo di trasformazione in azienda FAA - Fabbrica Altamente Automatizzata. L’intervento di innovazione tecnologica aveva portato un significativo dispendio di risorse economiche, ma il progetto fallì.

Questo perché non era stato fatto alcun ragionamento su come far sì che le persone all’interno dell’azienda andassero di pari passo con il cambiamento tecnologico in corso. 


Le competenze delle persone, infatti, erano rimaste le medesime e il progresso tecnologico non era stato predisposto in modo adeguato. 

La fabbrica vide le automazioni completamente sconnesse dall’operato del personale con il passare del tempo, con un progressivo ritorno alla situazione iniziale, prima che venisse avviato il processo di innovazione.


Queste criticità erano legate all’incapacità del personale dipendente di seguire il processo di innovazione tecnologica.


Un esempio lampante fu la mancanza di sviluppo della capacità di risoluzione dei problemi da parte del personale.

Di fatto, le tecnologie più avanzate che erano state introdotte, avevano portato alla luce anche i problemi più piccoli, che senza automazione non sarebbero mai stati messi in evidenza, e l’organizzazione non fu in grado di rispondere adeguatamente. 

Per questo motivo si verificavano costantemente degli errori.


Questo è solo un esempio del fatto che per attuare qualsiasi cambiamento è fondamentale coinvolgere le persone e il ruolo che ricoprono all’interno dell’azienda.



Le persone al centro del cambiamento e l’orientamento al risultato


Prima di tutto, per riuscire ad andare di pari passo con il cambiamento in azienda, le persone devono essere consapevoli del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Spesso invece non sanno quale possa essere il loro valore aggiunto da apportare in azienda.


Dal momento che non sono a conoscenza del ruolo che ricoprono, non sono nemmeno consapevoli degli effetti che il loro operato possa avere sul risultato finale, ossia sulla soddisfazione del cliente.


Il personale deve sapere prima di tutto come è strutturata la propria azienda e per cosa il cliente sia disposto a pagare, in modo tale da essere più consapevole. 

Successivamente, va cambiato il mindset dei propri collaboratori: le attività che vengono svolte devono essere necessariamente orientate al risultato e non basta più semplicemente portarle a termine.


Ma come si possono ottenere tali cambiamenti?


Il titolare, o chi per lui, deve modificare la propria visione dell’organizzazione e vederla in modo orizzontale


Generalmente la percezione classica è quella gerarchico-funzionale, che parte dal capo e presenta una struttura piramidale con reparti e sotto-reparti.

Di solito le attività interne ad ogni reparto sono perfettamente ottimizzate; quello che manca è il dialogo tra un reparto e l’altro e in questo spazio si verificano le più grandi criticità e inefficienze. Queste pesano inevitabilmente sul prodotto o servizio finale.

Anche se l’azienda ne è generalmente consapevole, il problema sorge perché non è mai chiaro chi debba intervenire per risolvere le problematiche che insorgono. 


Quali sono i benefici per l’azienda? 


L’ottimizzazione dei processi, se svolta in modo corretto, porta ad un aumento della qualità dei prodotti/servizi e un risparmio di risorse in termini economici. 


Non è necessario fare degli investimenti cospicui per ottenere tale risultato, ma di certo va fatta un’analisi approfondita su ciascun reparto per individuare eventuali inefficienze.


Se desideri scoprire come ridurre gli sprechi di risorse all’interno della tua azienda e ottimizzare la gestione dei processi, richiedi una nostra consulenza e un nostro esperto ti affiancherà.



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