Great resignation: come affrontarla?

Negli ultimi anni si sta diffondendo un fenomeno di portata globale che prende il nome di Great resignation, in crescita rispetto agli anni precedenti.


A causa di ciò, milioni di dipendenti in tutto il mondo lasciano sempre più spesso il proprio posto di lavoro per svariate motivazioni, che vanno dall’insoddisfazione per la propria retribuzione fino alla mancanza di work-life balance.


Questi sono alcuni dei motivi che stanno spingendo i dipendenti a dimettersi per andare alla ricerca di un’organizzazione migliore in cui sentirsi maggiormente valorizzati o lavorare più serenamente. 


Saper trattenere il personale è diventata quindi una priorità per le imprese, le quali stanno studiando delle strategie e delle metodologie che le consentano di essere maggiormente attrattive per i dipendenti, giovani e non. 


Agire in questo senso, eviterebbe di far crescere il tasso di turnover e dover affrontare le conseguenze che ne derivano, come la formazione costante di nuovi collaboratori e la perdita di talenti preziosi per l’azienda. É necessario tenere a mente che un ricambio continuo dei dipendenti implica l’impiego di ingenti risorse, sia in termini di tempo, sia in termini di denaro.


Cos’è la Great resignation?


La Great resignation consiste in un fenomeno di dimissioni di massa dei dipendenti dal proprio lavoro. La motivazione che sta alla base è un sentimento di insoddisfazione dato dall’incapacità di realizzare le proprie aspirazioni di crescita professionale e vedere riconosciute le proprie esigenze. È principalmente diffuso tra le risorse della generazione Z, la quale sceglie di mettere al primo posto la felicità personale, a discapito del lavoro, o preferisce cogliere migliori opportunità in differenti contesti. 


Questo tipo di fenomeno sta avendo un notevole impatto sulle aziende, causando un calo nei livelli di performance e criticità nel clima interno. 


La perdita del personale e dei talenti, infatti, genera notevoli sovraccarichi di lavoro, un forte desiderio di emulazione da parte delle risorse che rimangono in azienda, una perdita dei punti di riferimento e un sentimento di demotivazione generale.


Cosa possono fare allora le imprese per trattenere i propri dipendenti ed evitare che tutto questo si verifichi anche nella propria azienda?


Trattenere i dipendenti in azienda


In questo contesto in continuo mutamento, è essenziale che le aziende agiscano rapidamente e trovino delle soluzioni per trattenere le risorse nel lungo periodo, soprattutto le più giovani. Questo può essere fatto valorizzandole al meglio e proponendo degli incentivi, in modo che i dipendenti siano soddisfatti della propria carriera in azienda e dell’azienda stessa.


Prima di passare alle soluzioni consigliabili per arginare questo fenomeno, è importante comprenderne le motivazioni. 


Una delle più diffuse è l’insoddisfazione dal punto di vista economico: la maggior parte dei dipendenti in Italia non si sente adeguatamente retribuita e solo una piccola parte è riuscita ad ottenere un aumento di stipendio in questi ultimi anni. 


Ugualmente importante è la mancanza di benefit, fattore che preoccupa quasi la metà dei dipendenti, insieme alla poca flessibilità. Infatti, sono ancora troppo poche le aziende che offrono ai collaboratori la possibilità di scegliere quando e dove svolgere la propria attività lavorativa.


La mancanza di realizzazione delle ambizioni professionali è anch’essa una causa determinante delle dimissioni. Spesso i dipendenti patiscono le politiche delle aziende che non investono nella formazione continua e nella crescita dei propri dipendenti, relegandoli allo stesso ruolo per tanto tempo e non incentivando il potenziamento delle competenze.


Infine, risulta essere importante anche lo scarso coinvolgimento dei dipendenti da parte dell’azienda o la poca condivisione dei valori. Da quest’ultimo punto di vista, per i dipendenti è molto più rilevante rispetto al passato, lavorare per un’impresa della quale condivide i valori, soprattutto per ciò che riguarda i temi di diversity e inclusion.


Soluzioni strategiche per dipendenti soddisfatti


Per risolvere le problematiche esposte, è importante attuare delle politiche concrete volte a rendere la propria impresa più appetibile agli occhi dei propri collaboratori, in modo da limitare il diffondersi del fenomeno e poter contare su una squadra di dipendenti soddisfatti.


Dal momento che una delle maggiori preoccupazioni e fonte di insoddisfazione dei dipendenti è la mancanza di flessibilità, un’azione risolutiva può essere rappresentata dalla possibilità di lavorare in smart o remote working. Questo favorisce un maggiore bilanciamento del work-life balance, consentendo ai dipendenti di organizzare in maniera autonoma le proprie giornate e, allo stesso tempo, responsabilizzandoli maggiormente e rendendoli parte attiva dell’azienda. Può essere utile anche favorire le eventuali richieste di part-time.


Un’altra soluzione può essere attuare delle politiche di welfare e benefit aziendali. Questi, infatti, generano un impatto positivo nella vita dei dipendenti, i quali percepiranno l’azienda come più attenta alle proprie esigenze. 


Bisogna poi prestare attenzione a non trascurare la formazione. A tal fine si può sviluppare un piano formativo che consenta ai dipendenti di ampliare le proprie skills, migliorando le proprie performance. Quest’ultimo elemento consente all’azienda di ottimizzare i processi aziendali ed essere più produttiva. 


Oltre alla formazione continua, è basilare offrire ai propri dipendenti la possibilità di crescere professionalmente, sviluppando dei piani carriera concordati insieme alle risorse, in modo da soddisfare le esigenze del dipendente e dell’azienda.


L’ultimo accorgimento consiste nel rinforzare la propria attrattività all’esterno dell’azienda, per attirare giovani talenti. Ciò può essere fatto proponendosi come una realtà attenta alle necessità del proprio personale, attraverso le azioni sopra esposte, e innovativa. 


Perché avere dei dipendenti soddisfatti è importante


Arginare il fenomeno della Great resignation può essere complesso, ma è possibile mettendo in campo delle azioni concrete. Questo consente all’azienda di continuare ad essere produttiva e poter contare su risorse soddisfatte e disposte a collaborare per lunghi periodi. Ciò rende i dipendenti stessi i migliori ambassador dell’azienda. 


D’altro canto, non agire prontamente può causare dei danni che si possono ripercuotere sui dipendenti rimanenti e, di conseguenza, sulle performance e sui risultati. 

Ecco perché sviluppare dei piani strategici per trattenere i propri talenti è essenziale per un’impresa che voglia essere innovativa e performante. 

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