Attrarre nuove risorse attraverso formazione continua e welfare aziendale

Attrarre nuovi talenti e valorizzare il proprio personale sono alcuni dei più importanti obiettivi che ogni azienda dovrebbe porsi per mantenere la propria competitività sul mercato.


Questi potrebbero rappresentare anche delle azioni risolutive per un problema più ampio: la difficoltà delle aziende, causata dal contesto economico nazionale, nell’aumentare la retribuzione dei propri dipendenti in modo da consentirgli di contrastare il caro vita.

A questo si aggiunge, in alcuni casi, l’ulteriore difficoltà nell’assumere nuove risorse e ricercare nuovi talenti.


Investire nella formazione, considerandola come un’iniziativa di welfare aziendale, consente alle aziende di superare questi ostacoli e, allo stesso tempo, preservare il benessere del proprio personale, fidelizzandolo. Questa è la chiave per una buona employee retention, poiché permette alle imprese di trattenere i talenti, rendendoli i migliori brand ambassador, generando anche un aumento della produttività delle imprese stesse.


Formazione come chiave per trattenere i dipendenti


Secondo i dati emersi da una ricerca di Cint (piattaforma globale di ricerche e sondaggi di opinione online), per conto di Docebo, multinazionale italo-canadese che supporta l’apprendimento aziendale, svolta su un campione di 400 dipendenti italiani, l’82% di questi è più orientato verso aziende che offrano l’opportunità di formazione e sviluppo continue nel tempo, mentre il 61% sarebbe disposto a cambiare lavoro entro 12 mesi dall’assunzione, se l’azienda non offrisse delle concrete possibilità di formazione funzionali alla crescita del dipendente e allo sviluppo della propria carriera.


Per ciò che concerne le giovani generazioni, l’83% dei Millennials è molto attento alle politiche di formazione e sviluppo, rispetto al 79% della Generazione Z. Entrambi sarebbero favorevoli ad abbandonare il proprio lavoro se l’azienda non investisse nella formazione.


La formazione continua quindi rappresenta una soluzione per mantenere i talenti in azienda e valorizzare e potenziare adeguatamente le skills degli stessi. Oltre a ciò, l’avvio di programmi volti alla formazione continua consentono alle imprese di costruire una nuova cultura aziendale, e sviluppare una nuova strategia per la riduzione del turnover, anche nei casi in cui non è possibile garantire un aumento della retribuzione. 


In questo senso, è importante considerare che la formazione dei dipendenti rientra nel welfare aziendale di cui questi possono usufruire.

Il welfare aziendale, infatti, consiste nei beni e servizi che l’azienda può erogare per migliorare il benessere lavorativo e personale dei propri dipendenti. Ciò spiega perché la formazione possa essere considerata parte di tali servizi. Quest’ultima infatti, contribuisce ad accrescere le skills del dipendente e il benessere generale dell’intera azienda, la quale potrà contare su persone motivate e competenti. 


Per erogare questa tipologia di welfare, l’impresa può inoltre usufruire di diverse agevolazioni e di una tassazione di favore. 


Come strutturare un percorso di formazione continua


Per sviluppare e pianificare un percorso di formazione adeguato, è necessario tenere conto dei principali obiettivi aziendali e studiare un piano formativo che vada a colmare le lacune dei dipendenti e potenziarne le competenze, in linea con le necessità dei dipendenti stessi e con le necessità del proprio business.

I percorsi formativi devono essere strutturati in modo che possano rispondere alle necessità dell’azienda e del dipendente in qualsiasi momento, le quali sono in continua evoluzione.


A tal fine possono intervenire i manager, i quali rappresentano le figure più idonee per individuare le macro-aree di skills su cui puntare nella definizione di piani di formazione efficaci, grazie alla conoscenza approfondita che hanno dei propri team.


Qui è necessario fare delle distinzioni tra soft e hard skills: le prime, infatti, consistono nelle competenze trasversali quali il problem solving, la mediazione, il team working o la capacità di ascolto. Le hard skills, invece, riguardano le competenze tecniche correlate alle mansioni di ogni dipendente, in base al proprio ruolo in azienda. 


Una volta definite le skills su cui investire nel piano formativo, è importante individuare e analizzare le criticità e le esigenze dell’azienda attraverso dei sondaggi e delle domande mirate, in modo da sviluppare una progettazione accurata e conforme alle esigenze di tutti.

Il progetto formativo dovrà contenere gli obiettivi didattici, i materiali formativi, il calendario delle lezioni e il budget necessario al sostentamento dell’iniziativa.


Successivamente, verranno presi in esame i benefici che la formazione genererà per dipendenti nel breve termine, rispetto alle nuove skills acquisite, e i vantaggi che la stessa genererà per l’azienda nel lungo termine.

Questo ha come scopo il miglioramento dei piani formativi che dovranno essere sviluppati in futuro.


Benefici della formazione per il personale e per l’azienda


Avviare dei piani di formazione mirati porta diversi benefici ai dipendenti della propria azienda, creando un circolo virtuoso di benessere del personale, maggiore produttività e benessere dell’azienda.


Ad esempio, l'aumento del benessere del personale porta un miglioramento dell’immagine aziendale e una riduzione del turnover, insieme ad una maggiore possibilità di trattenere i dipendenti. Questi ultimi infatti, grazie alla formazione continua, saranno più motivati a restare più a lungo in azienda.


Dal punto di vista della produttività, la crescita delle competenze e il miglioramento delle performance, causate da un maggiore coinvolgimento e da un incremento della fidelizzazione, incidono notevolmente sull’aumento della produttività e, di conseguenza, sulla crescita dell’azienda. 


Tutti questi elementi confluiscono in un miglioramento delle strategie di employer branding, generando maggiore attrattività per i giovani talenti.


Perché avviare programmi di formazione continua


I programmi di formazione per il miglioramento delle competenze dei dipendenti e per lo sviluppo di una cultura aziendale portano alle aziende diversi vantaggi perché hanno un ritorno sull’investimento, sui tassi di fidelizzazione e sui profitti dell’azienda.



La coltivazione dei talenti è quindi una soluzione che porta benefici su più fronti.

Preservare e valorizzare il personale già presente permette a quest’ultimo di sfruttare appieno le proprie potenzialità, incrementando competenze ed esperienza e, contemporaneamente, creando un circolo virtuoso di mobilità interna all’azienda che consenta ai dipendenti di aggiungere sempre nuove skills al proprio profilo.

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