I criteri ESG nel 2023: cosa sta cambiando

Il tema ESG negli ultimi anni è stato centrale per il mondo delle imprese, molte delle quali hanno rapidamente cambiato le proprie strategie per diventare più sostenibili ed essere sempre più allineate a tali criteri.


Tuttavia, il mondo è in costante evoluzione e anche l’ambito economico e aziendale risente degli avvenimenti di portata globale che cambiano rapidamente le carte in tavola. 


La guerra in Ucraina, le criticità economiche, l’innalzamento dell’inflazione, il mutamento del sentiment tra gli investitori e i cambiamenti a livello politico e normativo, stanno trasformando i criteri ESG, i cui temi stanno diventando più ampi e approfonditi. 


In questo contesto, diventa ancor più necessario che le aziende che ancora non hanno iniziato un processo di allineamento ai criteri ESG, ripensino al più presto le proprie strategie.


Criteri ESG dall’epilogo ad oggi


L’acronimo ESG, riportando il significato originale, sta per Environmental, Social e Governance, e indica la valutazione della sostenibilità espressa in relazione all’impatto sociale, ambientale e di governance di un’azienda, prendendo in considerazione anche fattori quali il settore di mercato in cui si inserisce e il territorio in cui opera.


Tali criteri vengono utilizzati dagli investitori per comprendere, attraverso delle analisi approfondite, se l’azienda sia effettivamente sostenibile.


Il termine Environmental racchiude al suo interno il rapporto tra l’azienda e l’ambiente circostante. Comprende, di conseguenza, iniziative avviate dall’azienda per ridurre le emissioni di CO2 e i rischi legati al cambiamento climatico.

La lettera S, la quale sta per Social, riguarda le attività che generano un impatto sociale in termini di diritti civili e lavorativi. In quest’ambito assumono una notevole importanza le condizioni lavorative dei propri dipendenti e l’attenzione alla diversity & inclusion.

Infine, l’ultimo elemento riguarda la Governance, ovvero le strategie in merito all’etica retributiva, alle regole meritocratiche e alle regole di composizione dei CdA dell’azienda.

Quest’area è anche quella che dimostra la definizione e messa in campo di iniziative concrete per il rispetto dei criteri ESG in toto.


A causa degli avvenimenti che si sono verificati in quest’ultimo anno, è nata la necessità di rielaborare il termine ESG per allinearlo allo sviluppo delle nuove normative. Da una strategia ancora di nicchia, i criteri ESG si stanno evolvendo in una metodologia di investimento con una portata più globale rispetto a quella precedente, allineandosi con tematiche più ampie e attuali. 


E - Evoluzione, Environment, Engagement


Dato il contesto in cui ci troviamo attualmente, caratterizzato dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, si sta facendo strada sempre di più l’idea che le aziende debbano puntare sulla sostenibilità.


Secondo il parere di diversi analisti, infatti, gli investitori stanno prestando maggiore attenzione all’impegno delle proprie aziende partecipate nel generare un impatto che sia significativo sul valore del portafoglio.


Da un mero concetto di sostenibilità ambientale limitato alla sfera del cambiamento climatico, l’attenzione degli investitori si sta velocemente spostando sugli effetti negativi che il cambiamento sta avendo su acqua, rifiuti e biodiversità. 


Diverse istituzioni, tra le quali la Conferenza delle Nazioni Unite, hanno messo in evidenza l’importanza di tutelare tali risorse e di sviluppare uno strumento a livello internazionale, che sia vincolante giuridicamente, per limitare l’inquinamento causato dalla plastica. I documenti che verranno elaborati in merito verranno consegnati, e quindi ufficializzati, entro il 2024.


Risulta evidente dunque che gli investitori stiano diventando più propensi ad investire sul capitale naturale e, a tal fine, le strategie basate sulla sostenibilità dovranno essere ancora più vicine e legate agli effetti negativi che il cambiamento climatico sta portando a livello globale.


S - Solidarietà, sociale e sviluppo sostenibile


Gli investitori stanno cercando di comprendere la valenza del proprio impatto rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, indicati dall’acronimo SDG. 

Questo tipo di investimenti, definiti come investimenti ad alto impatto, mirano infatti ad ottenere un impatto positivo sul tessuto sociale in cui l’azienda opera. 


Per questi motivi, gli analisti sostengono che già da quest’anno, si sta sviluppando un maggiore riconoscimento del raggiungimento di tali obiettivi da parte delle aziende, e che le istituzioni finanziarie incorporeranno l’analisi SDG all’interno dei criteri ESG.

Attualmente, già il 40% degli azionisti considera prioritario l’allineamento agli obiettivi SDG per valutare le società sulle quali investire.


I criteri ESG che sono stati utilizzati finora non prendono in considerazione l’impatto che un’azienda possa avere rispetto agli obiettivi SDG, i quali valutano, ad esempio, la fornitura di strutture sanitarie in regioni che ne sono carenti, le infrastrutture di telecomunicazioni nelle aree rurali, l’energia pulita nelle comunità ove questa non è fortemente presente. 

A tal fine, è fondamentale che i gestori patrimoniali sviluppino le capacità di individuare questo tipo di lacune.


Inoltre, in questi ultimi anni, sta crescendo l'importanza degli elementi sociali relativi agli investimenti sostenibili. Parliamo quindi di diversity & inclusion, parità di retribuzione, salute e sicurezza, i quali sono in prima linea nelle proposte fatte dagli investitori. Tra questi elementi, proprio la sicurezza rappresenta l’elemento chiave per i settori che influiscono maggiormente sulla transizione climatica, come l’industria mineraria e le energie rinnovabili. 


Ultimo, ma non meno importante, è il tema dei diritti umani, sempre più rilevante in quest’ultimo anno. Ciò avviene anche sotto la pressione dell’Unione Europea, la quale ha in serbo una proposta di regolamento per obbligare le aziende a riferire la situazione interna relativa al divario retributivo, con dei report a cadenza annuale per aziende con 250 dipendenti o più, e triennale per aziende minori. 


G - Governance, Gap e Greenwashing


A causa dell’aumento del divario globale nella produzione di emissioni, sta diventando sempre più aspro anche il controllo sul greenwashing, strategia adottata da molte aziende.

A tal proposito, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto, indirizzato alle aziende e alle istituzioni finanziarie, che raccoglie delle raccomandazioni su come evitare il greenwashing.


Per quanto riguarda le aziende quotate sui mercati dell’Unione Europea, queste dovranno applicare la CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive. Tale direttiva sarà per gli investitori un criterio di valutazione in più per esaminare le performance di sostenibilità di un’impresa. 


Un altro elemento da non sottovalutare è il gap esistente tra gli investimenti necessari per supportare una transizione sostenibile e le risorse economiche effettivamente messe in campo dalle aziende. Attualmente, infatti, esistono grandi lacune di finanziamenti che frenano le azioni previste per salvaguardare il clima. 


La governance invece, già presente nei criteri ESG, continuerà ad avere un ruolo chiave anche se, come i criteri precedenti, sta subendo una rivisitazione. Gli investitori, oltre a valutare la struttura del Consiglio di Amministrazione, stanno dando maggiore importanza alle retribuzioni, ai profili degli amministratori e alle responsabilità del CdA stesso in termini sociali e ambientali, richiedendo sempre più trasparenza al riguardo. Ad esempio, già dalla pandemia, c’è una maggiore attenzione ai compensi percepiti dai dirigenti, a causa del divario tra la loro retribuzione e quella dei propri dipendenti.


L’ESG nel futuro delle aziende


I nuovi dati e trend di quest’anno indicano che le aziende, soprattutto quelle ancora non allineate ai criteri ESG, devono iniziare a puntare rapidamente verso elaborazioni strategiche più sostenibili, se vogliono guadagnarsi il sostegno degli investitori. 

Infatti, oltre alla sola integrazione dei criteri ESG nella propria strategia aziendale, gli investitori dovranno necessariamente considerare l’ampiezza e concretezza degli impatti sociali e ambientali delle aziende e, di conseguenza, dei loro investimenti in merito. 


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