Investimenti ESG e finanza sostenibile: una panoramica

L’attenzione alla sostenibilità delle imprese sta diventando un fattore determinante per la direzione dei capitali nei mercati finanziari, con gli investimenti ESG che crescono sempre di più.


L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance, e indica i criteri di valutazione della sostenibilità di un’azienda sulla base dell’impatto delle sue attività in questi tre ambiti:


-       Environmental è la dimensione ambientale, relativa alle emissioni di gas serra e altri inquinanti, all’impronta idrica, alla gestione dei rifiuti, al consumo di suolo e foreste, alla tutela della biodiversità;

-       Social è la dimensione sociale, relativa alla gestione delle persone all’interno e all’esterno dell’azienda e del rapporto con le comunità di riferimento, alla normativa in materia di salute e sicurezza, alle opportunità di crescita e al welfare, ai diritti umani e all’inclusione;

-       Governance è la dimensione politica, relativa ai principi di etica lavorativa, alle logiche di retribuzione, ai rapporti gerarchici, alla lotta alla corruzione, alla composizione del consiglio di amministrazione, alla trasparenza delle decisioni.


Questi fattori e l’acronimo che li racchiude sono stati elaborati nel 2005 nell’ambito della conferenza Who Cares Wins, conclusione di un lungo lavoro di confronto tra istituzioni governative e finanziarie per l’integrazione dei valori di responsabilità sociale e ambientale nel mercato dei capitali.



Il concetto di “finanza sostenibile”


La finanza sostenibile è l’applicazione di criteri di sostenibilità ambientale e sociale – oltre che economica – al processo decisionale di investimento, con l’obiettivo di indirizzare i capitali verso business sostenibili e contribuire alla transizione verso un modello economico dall’impatto positivo sull’ambiente e sulla vita delle persone.


I criteri ESG servono proprio a orientare questo processo decisionale. Le istituzioni hanno lavorato e stanno lavorando per rendere sempre più facile e trasparente il riconoscimento delle imprese sostenibili e per favorire una finanza sostenibile, perché l’allocazione dei capitali è determinante per indirizzare lo sviluppo economico in un senso o in un altro, e quindi per guidare le imprese verso la transizione ecologica e la responsabilità sociale. Le scelte degli investitori, infatti, influenzano le scelte degli imprenditori.


Nel 2018, la Commissione Europea ha pubblicato un "Piano d’Azione per la finanza sostenibile", in cui viene delineata la strategia per la realizzazione di un sistema finanziario in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, come strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Parte fondamentale di tale strategia è l’incentivazione degli investimenti sostenibili e la regolamentazione precisa dei criteri di sostenibilità, per obbligare le aziende alla trasparenza ed evitare fenomeni di greenwashing.



Cosa si intende per investimenti ESG?


Gli investimenti ESG sono quelli che si basano sui criteri ESG per la valutazione di un’azienda e per la conseguente decisione se investire in essa o meno. Tali investimenti valutano la sostenibilità di un’azienda e come essa possa influenzare la performance finanziaria dei suoi titoli.

Le buone performance di questo tipo di investimenti e il crescente interesse dei risparmiatori per questi temi hanno fatto moltiplicare i prodotti finanziari ispirati ai criteri ESG, come i Green Bond, i Sustainability Bond o i fondi di investimento che raccolgono solo titoli di aziende ESG.



Le strategie di ESG investing possono essere diverse:


-       Esclusione, ovvero la scelta di non investire in società o industrie non conformi con i criteri ESG

-       Inclusione, ovvero la scelta di investire in società specifiche che rispettano uno o più criteri ESG

-       Integrazione, ovvero la scelta di coniugare i criteri ESG con quelli economici

-       Impatto, ovvero la scelta di investire in società, settori o industrie dall’impatto ESG concreto e misurabile.



Perché investire ESG?


Come anticipato nel paragrafo precedente, l’ESG investing è una pratica interessante per gli investitori, perché oltre a permettere di contribuire alla costruzione di un modello economico migliore, ha numerosi altri vantaggi:


-       Le aziende ESG sono meno esposte a rischi legali, reputazionali e ambientali, perché sono in linea con la normativa attuale e con la direzione delle normative future in ambito sostenibilità e perché hanno una governance trasparente ed efficiente.

-       Gli obblighi di trasparenza legati ai criteri ESG permettono di avere più informazioni sulle aziende oggetto di investimento.

-       I fondi ESG registrano performance finanziarie migliori rispetto a quelli non ESG.

-       Diversificare il portafogli con investimenti ESG aiuta a adattarsi ai cambiamenti che il mondo sta vivendo e vivrà.


Ecco perché sempre più investitori decidono di inserire investimenti sostenibili ESG nei loro portafogli, come ha evidenziato la più recente Global Sustainable Investment Review (2022): in Europa la crescita è stata del 31% tra il 2020 e il 2022 e gli investimenti sostenibili rappresentano il 38% degli investimenti totali.



Imprese sostenibili e accesso al credito: l’altra faccia della medaglia


Alla luce di quanto detto finora, diventa chiaro quanto sia importante per le imprese lavorare sulla propria sostenibilità e avere un buon rating ESG in ottica di competitività e crescita a medio e lungo termine.

Diventare imprese sostenibili significa innanzitutto fare una profonda analisi della struttura della società, dei suoi processi, dei suoi punti di forza e di debolezza, dei suoi rapporti interni ed esterni: questo è già di per sé un vantaggio, perché se il lavoro di analisi è fatto bene, conduce a individuare e risolvere eventuali criticità e a efficientare la gestione aziendale.


Ma un altro grande e irrinunciabile vantaggio è il maggiore accesso al credito che deriva dal rispetto dei criteri ESG: gli investitori sono sempre più sensibili ai temi legati alla sostenibilità e attratti dalle migliori performance dei titoli ESG, così come le istituzioni di credito, che giudicano più rischiose le aziende poco sostenibili, ed esistono agevolazioni e incentivi statali destinati solo alle aziende ESG. In definitiva, essere sostenibili significa attrarre più capitale.


Nei prossimi anni, peraltro, con la progressiva applicazione della normativa europea Corporate Sustainability Reporting Directive a sempre più ampie categorie di imprese, la trasparenza in fatto di sostenibilità diventerà un imperativo e dovrà essere dimostrata con la redazione del Bilancio di sostenibilità.

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