Ricerca del personale: trovare la persona giusta è davvero così complicato?

Il divario tra le competenze richieste dalle aziende e quelle disponibili tra i candidati non è una novità per il mercato del lavoro italiano ma adesso sta diventando una vera e propria emergenza.

Questa difficoltà, in continuo aumento, mette a dura prova le imprese che cercano di mantenere la propria competitività in un contesto economico in rapida evoluzione e che richiede figure professionali sempre più aggiornate.


La  carenza di competenze specialistiche, infatti, è il problema maggiore delle aziende.


L'accelerazione delle innovazioni tecnologiche e i grandi cambiamenti sociali hanno fatto sì che la richiesta di professionisti altamente qualificati aumentasse, ma nonostante ciò, la domanda continua a superare l'offerta sul mercato del lavoro.


Questo mismatch si riflette in un'incapacità da parte delle aziende di soddisfare appieno le proprie esigenze di personale, situazione che finisce per frenarne di conseguenza la crescita e la capacità di reazione e adattamento alle nuove sfide.


L’elemento critico in questa equazione è la necessità di formazione continua. Mentre le università e le istituzioni educative forniscono le basi, la rapidità con cui le tecnologie e le metodologie lavorative cambiano, richiede un impegno costante da parte dei lavoratori nel rimanere aggiornati. Un processo che spesso però necessita di tempo, creando un divario temporale tra l'emergere della necessità di nuove competenze e la loro disponibilità sul mercato.


Per far fronte a questa situazione, è necessario passare attraverso una maggiore collaborazione tra aziende e istituzioni formative, per la creazione di programmi di formazione su misura.

Questa sinergia tra formazione e imprese potrebbe essere la chiave per garantire che i lavoratori acquisiscano le competenze necessarie per soddisfare le esigenze specifiche del mercato del lavoro nei tempi compatibili con le necessità delle aziende.


Un altro elemento potrebbe essere l'adozione di strategie di gestione del personale più flessibili per favorire la creazione di team eterogenei, composti da individui con competenze differenti.


Questo aiuterebbe a risolvere il problema, ma anche a promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo e dinamico.


Amyralia, società di consulenza strategica del Gruppo Allcore SpA, adotta per esempio da ben prima della pandemia un approccio full remote per andare incontro alle esigenze dei propri collaboratori, dimostrando comunque che si può crescere con successo.

Allcore SpA è passata da 0 a 40 milioni di capitalizzazione in 7 anni, contando oltre 500 collaboratori complessivi attraverso proprio questo modello.


Adottare un approccio di lavoro full remote consente, per esempio, di creare team di lavoratori anche fisicamente distanti tra loro, superando così in modo più agile il problema del reperimento delle competenze necessarie.


Affrontare questa sfida richiede un impegno collettivo, che coinvolge senza dubbio gli enti di formazione, le aziende, i lavoratori stessi, ma anche le istituzioni che devono rendere possibile ciò dal punto di vista normativo, e devono incentivare il più possibile, dal punto di vista burocratico, queste modalità di lavoro oltre che l’accesso alla formazione continua.


Sarà possibile costruire un ponte tra le competenze richieste e quelle disponibili, permettendo al mercato del lavoro italiano di prosperare in un futuro in continua evoluzione.


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